Fortnite, Minecraft, Assassin’s Creed, Tomb Rider: anche chi non gioca, sa di cosa stiamo parlando.
Sono videogiochi, tra i più famosi degli ultimi anni: un’industria che interessa più di 2 miliardi di persone al mondo e fattura 135 miliardi di dollari all’anno.
Ma ve lo ricordate come ha avuto inizio tutto questo?
Il 3 agosto 1975 Atari lancia sul mercato la versione domestica della sua consolle da collegare al televisore, dopo le stazioni coin-up per giocare nei bar.
Subito dopo fece il suo ingresso quello che divenne il primo videogame di successo: Pong, il simulatore di Atari di ping pong, da cui ha preso slancio l’industria dei videogiochi.
Quarant’anni fa, niente 3D, motion capture, dolby surround e sceneggiature da film.
Solo una pallina, per di più quadrata, una linea tratteggiata e due barrette: elementi bianchi su sfondo nero.
Fine.
Da lì in poi, è stato un crescendo: le persone si incuriosivano, scoprivano una nuova dimensione di gioco e, anno dopo anno, il mercato è cresciuto fino a diventare attualmente uno dei più profittevoli in circolazione.
E tutto grazie a una noiosa e monotona pallina bianca che faceva avanti e indietro su uno schermo nero.