Nel mio lavoro quotidiano in SMI sono un IT Specialist, per questo le persone pensano che io legga solo documenti tecnici, invece la mia passione è la letteratura, in particolare gli scrittori russi e quelli francesi.
Da quando ho letto “Guerra e pace” al liceo non ho più smesso, e periodicamente mi piace rileggere “Oblomov”, la storia di un uomo davvero particolare, che non porta mai a termine nessuna azione perché ogni cosa gli sembra insormontabile.
È un libro che mi ha aiutato tantissimo a capire i miei limiti, e che ha una grande carica rivoluzionaria, perché ti fa riflettere su quello che sei e sul senso di ciò che fai.
Il modo in cui sulle pagine ogni azione viene analizzata e scomposta in tante azioni più piccole mi fa pensare al mio lavoro: anche a me piace “spacchettare” le cose e ridurle in unità più piccole, dissezionarle e addentrarmi nei particolari.
Proprio questa attitudine all’approfondimento e all’attenzione per il dettaglio, che fa parte anche del mio lavoro quotidiano, mi ha portato a viaggiare e a scoprire posti nuovi, perché mi piace andare alla ricerca dei luoghi descritti dagli autori, come ho fatto a Praga, ma anche nel viaggio che forse mi ha lasciato di più, nella Parigi descritta da Zola.
Di questo autore mi ha colpito in particolare “Teresa Raquin”, la storia di un’orfana adottata da una zia che la vuole far sposare a forza con il cugino. È il romanzo che mi ha più formato: d’altronde quello che leggi tra i 10 e i 20 anni è speciale a prescindere, lo “processi” con un coinvolgimento che poi è difficile ritrovare.
Trovo che essere un lettore aiuti molto anche nel lavoro a rapportarsi meglio con le persone. Venendo a conoscenza di così tanti personaggi e trame diverse ti abitui ad avere a che fare con le personalità e le storie più disparate!
Il mio lavoro è a stretto contatto con le macchine più che con il pubblico, ma devo dire che quando vado in trasferta nelle sedi dei miei clienti mi piace molto conoscere nuove persone, che si aggiungono a quelle che negli anni ho conosciuto nei libri.
ANDREA VARAVALLO