“Ho studiato Scienze Politiche ma non era quello che volevo fare. Anzi, è stato un po’ un ripiego perché la mia passione più grande è sempre stata la comunicazione.
Il mio percorso di studi non era quello che volevo, così la mia vita è andata da un’altra parte.
Durante l’Università qui a Roma cercavo un lavoretto, così entrai in un locale per chiedere se potessi fare la cameriera. Invece mi misero subito alla cassa.
Con il tempo sono arrivata a gestire completamente questo locale a Scalo San Lorenzo, dal personale agli acquisti, ai rapporti con i fornitori. E non era proprio uno scherzo visto che il fine settimana facevamo 500 clienti a serata.
Da piccola sognavo di fare tutt’altro, volevo fare la giornalista o la stilista; sempre qualcosa legato comunque alla creatività e alla comunicazione. Sono tutte passioni che ho continuato a nutrire; nel periodo in cui seguivo la moda, ad esempio, riempivo casa di disegni, bozzetti, modellini, studiavo la moda, leggevo molto…
Poi visto che la vita è quella cosa che ti accade mentre sei impegnata a fare altri progetti, arriva la mia prima figlia e il lavoro nel locale non era più conciliabile. Così chiesi al fidanzato di un’amica che si era appena aperto una società: inizia così la mia avventura nel mondo dell’informatica.
In questa azienda ci sono stata per tantissimi anni e la sentivo come casa mia. Lì dentro sono cresciuta: ho iniziato come operatore e poi negli anni sono diventata punto di riferimento per un cliente importante, poi responsabile di progetto e ancora responsabile dell’area di assistenza e service desk, con circa 250 persone da gestire.
L’impostazione organizzativa-manageriale è sempre stata nelle mie corde… non per niente mio padre mi chiama “il generale”.
La vita mi ha portato a gestire le persone e quindi per me è fondamentale il rapporto con gli altri e il loro benessere. Io lo dico sempre anche a chi lavora con me quanto sia importante che stiano bene; ho il cellulare acceso 24 ore su 24 per sentire le loro necessità e per risolvere insieme eventuali problemi, anche personali. E’ un approccio con le persone che ho sempre avuto ma in SMI è come se avessi fatto un passo in avanti perché ho potuto contare sul pieno supporto dell’azienda.
Attualmente gestisco i team di due importanti clienti che lavorano da remoto; con molta delicatezza sto cercando di far comprendere quanto sia importante -prima di tutto per loro- vivere al meglio la propria vita professionale, trovando stimoli nei rapporti con i colleghi e con i propri responsabili. Una cosa che ho imparato a fare nel tempo è proprio ascoltare i consigli. Quando ero ragazzina – forse anche a causa del mio ego… “sviluppato”, diciamo – non accettavo consigli, poi con il tempo ho cominciato a imparare da tutti i miei capi, riuscendo a fare tesoro di ogni cosa mi venisse data.
Una di queste è proprio l’imparare dal confronto, dall’ascolto, dalle specificità di ognuno, imparando a gestire e valorizzare questa diversità. Solo conoscendoci possiamo scoprire tante cose che sono importanti, sia a livello personale che lavorativo.
Sono soddisfatta del mio lavoro. Perché, quando tu vuoi qualcosa, se ti lasci andare alla fine, lo ottieni, in un campo o nell’altro; poi io sono una testa dura e non demordo. Quindi alla fine il mio obiettivo di lavorare nella comunicazione l’ho raggiunto: più “comunicazione” di quello che faccio tutti i giorni cosa c’è?
Fuori dal lavoro c’è poi la famiglia, le mie due figlie, la passione per il mio Benevento Calcio e le torte; mi piace tantissimo fare i dolci: ho una passione smisurata, faccio sia dolci classici che torte decorate e sono molto orgogliosa delle mie creature!
Sono molto legata a Benevento, dove sono nata, e mi considero una “strega Beneventana” in tutto e per tutto. Quasi ogni due settimane torno da papà e da mio fratello e adesso che non c’è più mamma mi sento ancora di più di farlo, per stargli vicino. Mi piace molto anche leggere e quando torno a casa vado nella libreria di mia cugina che per me è una delle librerie più belle del mondo, accogliente, piena di divani, con una caffetteria e un terrazzo enorme dove scegliere un bel romanzo e staccare un po’… Mi piace sognare, sono una sognatrice nata.
La pazienza è però la dote che più mi rappresenta. Ho una pazienza estrema ma c’è soltanto un caso in cui non è che perdo la pazienza ma mi arrabbio proprio: la falsità.
Perché alla base di tutti i rapporti per me ci deve essere la fiducia, che deve essere reciproca perché solo con quella riesci a instaurare e a portare avanti nel tempo dei rapporti che siano reali, validi, giusti. Che è quello che cerco di costruire ogni giorno dentro e fuori dall’ufficio.”
Giovanna