“Da piccolo passavo gran parte del mio tempo con mia nonna. Stavamo sempre in cucina e quando alla fine delle scuole medie ho dovuto scegliere il mio percorso di studi non ho avuto dubbi: l’alberghiero.
Poi crescendo ho capito che la cucina non era la mia strada, quantomeno a livello lavorativo, perché poi a casa mi piace ancora dilettarmi ai fornelli; alcuni trucchi e segreti del mestiere me li sono portati dietro…
Successivamente ho fatto delle esperienze nel settore edile, poi nell’assistenza per fotocopiatrici e infine sono arrivato nella società dove ho conosciuto SMI.
Il mio ingresso ufficiale in SMI è a gennaio 2024, ma in realtà già dal 2016 avevo iniziato a lavorare con Daniele, Riccardo, Luca e tanti altri che sarebbero poi diventati miei colleghi a tutti gli effetti.
Mi sono sempre occupato di assistenza alle postazioni di lavoro e con il passaggio in SMI ho ampliato le mie conoscenze e anche le mie competenze. Ancora oggi mi occupo principalmente di assistenza per diversi clienti, ma anche di un progetto a cui tengo particolarmente perché in pratica l’ho visto nascere nel 2022: è un progetto importante per un cliente strategico e mi ha portato anche a girare diverse città per installare la dotazione hardware e software di alcune aule d’esame.
Normalmente il mio lavoro si svolge però prevalentemente da remoto. Avrei dei giorni di smart working di cui usufruire ma preferisco comunque venire in ufficio, perché non riesco a rinunciare ai momenti di condivisione con i colleghi come il pranzo insieme, la chiacchierata nei corridoi, la pausa caffe.. stare a casa da solo tutto il giorno non fa proprio per me.
Poi qui in SMI c’è un ambiente ottimo e cerchiamo spesso di organizzare qualcosa per vederci anche dopo lavoro, per scambiare due parole o mangiare qualcosa tutti insieme.
A casa, invece, quando ho bisogno di staccare da tutto ciò che mi circonda, mi metto le cuffie, prendo matita e foglio e inizio a disegnare.
Lo stimolo nasce dalle mie emozioni, dal bisogno di prendermi del tempo per stare con me stesso e staccare da tutti i pensieri della giornata. Allora inizio a scarabocchiare sui fogli fino a quando qualcosa non prende forma; è una valvola di sfogo personale, come fosse uno strumento di introspezione.
Di sport ne ho fatti più di qualcuno. Ad esempio, da piccolo ho giocato a calcio, poi da adolescente per qualche anno sono passato al rugby. Ecco, il rugby lo potrei assimilare a SMI: ci si impegna, si lavora insieme uno a fianco all’altro per il bene della squadra e poi a fine partita ci si ritrova di nuovo tutti insieme per il “terzo tempo”.
SMI è un posto di lavoro dove puoi crescere, dove vengono valorizzate le persone, le attitudini e le competenze di ciascuno, che ti da quella fiducia che ti stimola a fare sempre del tuo meglio e anche a prenderti via via delle responsabilità crescenti, in un rapporto di reciprocità in cui le persone sono veramente messe al centro di ogni progetto di sviluppo.
E’ anche per questo che noi SMIers siamo forse il miglior biglietto da visita della nostra SMI.”
Alessio