Si è parlato diffusamente di città del futuro nel corso dell’ultima edizione della Milano Digital Week, da poco conclusa. Durante i diversi panel, abbiamo sentito spesso parole come smart city, green mobility e sostenibilità, termini che peraltro sono entrati nel linguaggio quotidiano. Ma cosa vogliono dire esattamente? Dietro alla terminologia specifica, italiana o inglese che sia, c’è un mondo.
Quando si parla di “città intelligente”, non ci si riferisce solo a un ambiente avanzato tecnologicamente. La smart city gestisce le risorse in modo intelligente, appunto, mette in campo politiche per diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, sempre con la dovuta attenzione alla qualità della vita e ai bisogni degli abitanti. Insomma, non si tratta solo di essere al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale, ma di costruire il futuro degli spazi urbani tenendo presente il benessere dell’essere umano, quanto quello dell’ambiente. E non solo perché la pandemia di Covid-19 ci ha costretto a ripensare il concetto di smart city (nelle nostre città, anche in quelle più intelligenti, ci ammaliamo - non solo di coronavirus. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo muoiono circa 8 milioni di persone per cause attribuibili all’inquinamento atmosferico).
Domani, e non tra cento anni, saranno questi i parametri per rendere o meno attrattive le città.
Noi di SMI diremmo che una smart city ricalca alla perfezione il concetto di #HumanTech: tecnologia fatta da persone per le persone, e che non sia un fine ma un mezzo per contribuire allo stare bene e al trovare una soluzione a bisogni pratici.
Una città così concepita è accogliente, inclusiva, digitalizzata e non spreca energia, cibo e risorse; garantisce un mobilità fluida e sicura, usa fonti rinnovabili e produce emissioni vicine allo zero; gestisce i (pochissimi) rifiuti in modo sostenibile; offre ampi spazi verdi e costruisce secondo le logiche della bioedilizia; mette a disposizione servizi essenziali, per ogni cittadino, in un raggio contenuto e favorisce lo smart working; infine, è integrata con sensori che permettono di amministrarla in modo più efficiente, grazie alla raccolta di dati in tempo reale.
Aspetto altrettanto importante è che una città intelligente coltiva lo sviluppo tecnologico anche per rafforzare il senso civico e i legami di comunità sul territorio tra i cittadini. Siti, app e social diventano l’occasione per migliorare il livello di associazione e partecipazione delle persone alla gestione del bene comune.
Fonti per approfondimento:
https://www.rinnovabili.it/greenbuilding/smart-city/
https://www.wwf.it/chi_siamo/organizzazione/come_lavoriamo/citta_sostenibili/
https://www.savetheplanet.green/citta-sostenibili-cosa-sono/
https://corporate.enel.it/it/storie