Siamo nel pieno delle vacanze natalizie e quest’anno più che mai trascorreremo gran parte del nostro tempo libero a guardare film e serie tv. D’altra parte l’offerta non manca, considerando le numerose piattaforme in grado di offrire ampi cataloghi di commedie, programmi e serie di ogni genere. Netflix è una fra queste e senza dubbio una delle più amate dagli utenti. Le serie tv finanziate e trasmesse da questa piattaforma sono infatti quasi sempre prodotti di grande successo, riuscendo a incontrare il gradimento di un numero davvero molto ampio di persone. In realtà non si tratta di fortuna né di semplice casualità, ma di una vera e propria pianificazione che ha origine dall’analisi dei Big Data. A differenza di quanto accadeva in passato con le grandi produzione televisive, aziende come Netflix hanno infatti a disposizione un’enorme mole di informazioni sui propri utenti.
Si tratta dei Big Data, che offrono una panoramica sui comportamenti e i gusti degli spettatori in maniera precisa e dettagliata. In particolare, Netflix ha dichiarato di fare affidamento ad un meccanismo che prende il nome di “transfer learning”, ovvero un sistema di apprendimento automatico che consente di trasferire quanto appreso su un determinato target ad un nuovo pubblico potenziale. Per le varie tematiche trattate viene creata una “mappa di similitudine” tramite l’intelligenza artificiale, che tiene conto di metadati, tag e riassunti che, a loro volta, consentono di determinare collegamenti tra le varie serie e catalogarle.
Si tratta perciò di uno strumento di marketing dalle grandi potenzialità, grazie al quale è possibile conoscere in anticipo le probabilità di successo di una serie tv. Un potere enorme, che sta chiaramente cambiando anche lo scenario delle serie televisive. Se una volta infatti erano le analisi di mercato a guidare le scelte, adesso è l’intelligenza artificiale a decretare quale serie non sarà finanziata e quale invece finirà sui nostri schermi. Non solo, le nuove tecnologie riescono a monitorare ogni azione dell’utente: tutto è controllato e analizzato, dall’accensione alla messa in pausa. Sembra inoltre che si stia lavorando anche per capire quali colori, suoni e scenari siano maggiormente in grado di colpire le persone.
L’obiettivo è raccogliere una mole di dati sempre più consistente così da offrire al marketing risorse preziose per conoscere e anticipare i gusti del pubblico. D’altro canto, a lungo andare, questo sistema potrebbe ridurre i margini di creatività della regia e della sceneggiatura, dando vita a prodotti molto simili e privi di originalità. Insomma sono ancora molti i dubbi e le domande a riguardo, ma una cosa è certa: l’influenza dei Big data sulle serie tv rappresenta una rivoluzione ormai in atto. Solo il tempo ci permetterà di capirla e interpretarla al meglio, consentendoci di vedere con maggiore chiarezza e lucidità tutti i vari benefici e potenziali rischi.