Quando abbiamo creato la nostra associazione sportiva dilettantistica volevamo un nome che racchiudesse sia la nostra volontà di lasciare un segno nel mondo del sociale, sia un chiaro collegamento alla natura. Per questo abbiamo scelto “Anemos”, che deriva dal greco, significa “vento molto forte” e per noi è simbolo di una forza rinnovatrice.
La collaborazione con SMI si basa anche su questo concetto, sul fatto che entrambe le organizzazioni siano fatte di persone attente alle altre persone, alla comunità. Credo che SMI abbia scelto di appoggiare una realtà come la nostra per i valori in cui crediamo di più: competitività, attenzione sociale e gentilezza.
Dico competitività perché da bravi sportivi, è inutile negarlo: gareggiamo per salire sul podio. Non lasciamo mai le cose al caso, dall’analisi degli avversari al continuo aggiornamento delle tecniche per affrontare situazioni di pericolo, siamo sempre in continuo allenamento.
Parlo di attenzione al sociale in riferimento al nostro progetto “Angeli nel vento”, l’evento di vela-terapia che da dodici anni organizziamo per i ragazzi con disabilità fisica e mentale. Tutto è nato da quella volta che ho portato mio cugino in barca a vela: pochi giorni dopo mi chiama il suo medico per dirmi che Daniele ha tratto dei benefici giganteschi dalla giornata in mare, che si è rilassato e che la sua respirazione ne ha giovato. Da lì, il passaparola che ha portato alla creazione di “Angeli nel vento”.
Per ultima la gentilezza, che è sia il valore che abbiamo deciso di diffondere con più caparbietà, soprattutto da quando abbiamo capito quanto siamo fortunati come persone, sia la qualità che condividiamo con SMI. Devo dire che mi è successo rare volte di venire a contatto con un’azienda che pone così tanta attenzione sui suoi collaboratori, e che spesso ho rivisto molto dell’approccio di SMI, nel nostro.
Il motore dietro ogni nostra attività è la natura. Anzi, la voglia di far riscoprire la natura a questo mondo ormai così connesso e costantemente online. La natura è in grado di ricordarci da dove veniamo, di riportarci alla concretezza delle cose. Più di tutto, la natura ci insegna a spostare i nostri limiti, a cambiare punto di vista.
Ecco, lo ribadisco qui perché so quanto il cambio di prospettiva è il concetto su cui è nata anche SMI: chi fa business può perdere la vera natura delle cose. Guardare il cielo invece, ammirare un tramonto sul mare o emozionarsi di fronte al panorama sulla cima di una montagna sono azioni che ci ricordano che siamo mammiferi, prima di tutto. E questo aiuta a recuperare relazioni più vere con le persone, ad apprezzare la semplicità delle cose. Perché quando ti confronti con gli elementi naturali sei sempre da solo, e devi parlare solo con te stesso. Spariscono gli alibi e le colpe degli altri.
Trovo che ad accomunare più di tutto Anemos e SMI sia proprio questo spirito: il bisogno di nuove prospettive, di angolazioni diverse da cui sperimentare il futuro che verrà.
Gherardo Maviglia