La piattaforma (https://muviappia.it/) raccoglie, conserva e promuove l’immenso patrimonio culturale del territorio dell’Appia Antica, rendendolo fruibile attraverso la consultazione di una banca dati open espressi in categorie (Fotografia, Arti visive, Archeologia, Immagini aeree, Video LIS, Contenuti in 3D, Cinema, Letteratura, Pubblicità e Stampa) e mediante la navigazione di una mappa geo-referenziata.
“E’ la prima realizzazione del Pnrr – ha detto ad askanews Simone Quilici, del direttore Parco Archeologico Appia Antica (MIC) -. Noi come Parco Archeologico dell’Appia Antica siamo beneficiari di un finanziamento del progetto Urbs – dalla città alla campagna romana (progetto finanziato dal Programma Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR, ndr) che ci vede gemellati con il Museo Nazionale romano. Questo è un progetto multimediale, realizzato Smi Consulting, consente di apprezzare il nostro patrimonio anche a distanza e quindi ricostruendo quel rapporto fisico e diretto tra i contesti e i monumenti. I nostri visitatori, lo sappiamo dalle statistiche, sono in realtà piuttosto anziano, un pubblico molto anziano, selezionato e di nicchia. Invece è molto importante rivolgersi ai giovani e Movie Appia ci consentirà di aprirci alle nuove generazioni”.
La finalità del progetto è di didattica e ricerca, di conservazione e di promozione, di un patrimonio universale per il quale c’è grande attenzione e interesse anche in seguito alla recente deposizione della candidatura “Via Appia. Regina Viarum” alla lista del Patrimonio Mondiale Unesco. “SMI – ha aggiunto Stefano Tiburzi, COO di SMI Technologies and Consulting – è una azienda giovane, abbiamo 150 persone la maggior parte delle quali ha meno di 30 anni. Questo è un nostro grande vantaggio, di guardare il futuro con i loro occhi e questo ci aiuta nel trovare nuove soluzioni. Non un fine la tecnologia, ma uno strumento, uno strumento per il benessere che sta nella bellezza, collegata a tutto ciò che è arte”.
Il portale è una raccolta di tutto il patrimonio archeologico dell’Appia antica, non solo quello residente all’interno dell’area di Roma ma con i reperti distribuiti in tutto il mondo appartenenti all’Appia Antica, con rappresentazioni grafiche, foto aere, fotografie.
Un modello che fa da apripista ma che può essere replicabile. “E’ un modello che può essere replicato anche per altri istituti – ha concluso Lorenza Campanella, responsabile del Progetto MUVI Appia – perché è una grande raccolta ragionata e corretta scientificamente di immagini di patrimonio culturale. Le immagini, oramai abbiamo capito che più circolano e più si creano relazioni con la comunità e dunque un senso di appartenenza al territorio e ai beni culturali”.
L’evento si è svolto nella sede di SMI Technologies and Consulting alla presenza anche del Ceo Cesare Pizzuto.