Fin dal principio della nostra esistenza, gli esseri umani hanno sempre viaggiato ed esplorato per raggiungere mete prima sconosciute. Questo bisogno viscerale di conoscere l’ignoto ci ha portato nel tempo a spostare un po’ più in là i nostri obiettivi, a realizzare sogni che ai più sembravano idee pazze, a superare i confini geografici e, quindi, ad allargare quelli filosofici e culturali.
Il viaggio fa parte di noi ed è metafora di molte cose: può essere vissuto come una fuga dalla quotidianità per ricaricare le batterie; si può viaggiare nella memoria del cuore, riassaporando cibi dimenticati come le Madeleine di Proust; si può lasciare una strada conosciuta per percorrerne una nuova.
Ma di una cosa sono convinto - e la cosa per me ha ancora più senso in periodo come l’estate fatto, si spera, anche di vacanze: il viaggio è qualcosa che ha a che fare con i punti fermi e sicuri, più che con il movimento.
Sembrerà un paragone scontato, ma credo che un racconto fondante come l’Odissea rispecchi alla perfezione quello che voglio dire (in fondo, è a questo che servono i miti). Ulisse ha una casa, sa che c’è e che ci può tornare. È solo così che può ritrovare i punti di riferimento dopo averli “persi” nel tentativo di cercarne di nuovi. Ciascuno di noi, nel corso delle nostre vite, ha provato il senso di smarrimento, quel disorientamento da esploratore che è anche un rischio calcolato, proprio perché sappiamo qual è stato il punto di partenza e sappiamo che sarà anche il nostro punto di approdo. Tutti, come Ulisse, abbiamo dovuto ascoltare per forza anche quando avremmo voluto tapparci le orecchie. Poco male, sapevamo di avere un luogo sicuro - casa, la famiglia, gli amici, i colleghi - in cui tornare a rifugiarci.
Insomma, viaggiare e poi tornare in un luogo a cui sai di appartenere, che ti faccia sentire al posto giusto. Un posto come SMI, per esempio, che dà stimoli per partire, coordinate per esplorare senza essere lasciato a te stesso in quanto parte di un gruppo - di un equipaggio, direbbe Ulisse - che condivide valori e tappe.
Auguro a tutti un viaggio bello, di quelli che migliorano anche la meta.
Davide Scaccia