«L’uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell'anima, come il cibo è quello del corpo. Molte volte, nel corso dell'esistenza, vediamo che i nostri sogni svaniscono e che i nostri desideri vengono frustrati, tuttavia è necessario continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore». È una frase dello scrittore Paolo Coelho che mi sta molto a cuore, perché descrive alla perfezione come io intendo la parola sogno.
Io credo che i sogni siano il carburante della vita, perché se non si sogna si sopravvive soltanto e non si vive davvero. Ma il sogno non dev’essere un obiettivo finale da raggiungere, qualcosa di tanto grande e lontano da essere irrealizzabile e rimane dentro il proverbiale cassetto. È piuttosto un punto di partenza continua, lo stimolo che ti fa viaggiare da un sogno all’altro.
Per me un sogno si esaudisce ogni volta che riesci a realizzare qualcosa di concreto. È riuscire a fare qualcosa che non sai fare, portare a termine qualcosa che non credevi possibile o che inizialmente non ti sentivi in grado di fare. Ecco, sognare ha a che fare profondamente con il crescere, il sentirsi realizzati, l’avercela fatta.
Questa non è solo la mia personale interpretazione della parola sogno, ma è anche l’idea portante di SMI. Cesare Pizzuto è un bravo maestro in fatto di sogni e in ogni riunione aziendale invita a sognare assieme: SMI diventa allora una specie di sogno collettivo di tutti gli Smiers, che contribuiscono alla crescita dell’azienda grazie alla crescita personale, prima ancora che professionale.
Poi, si può anche sognare di fare un viaggio negli Stati Uniti percorrendo in moto la Route 66 (lo confido, è il mio sogno del momento); però, aver esaudito il sogno di essere parte di un posto in cui ciascuno è importante, proprio per la persona che è e per i sogni che ha, beh è una sensazione che auguro a tutti di provare!
Ivan Siciliano