Storia e mission

La nostra storia, i nostri valori, i nostro obiettivi, il nostro ecosistema

SMI Technologies & Consulting

Smart Managed Innovation, servizi ICT

Younified

La nuova azienda specializzata in servizi di assistenza per l’automotive

WYL

Un rivoluzionario sistema di Intelligenza Artificiale al servizio delle tue passioni

SM Innovation Polska

La rivoluzione della service integration. Un riferimento chiave per le imprese del territorio

Younified Platform

Fatture, Time Sheet, Contabilità, Logistica, IOT: servizi per monitorare la tua attività

Whistleblowing

La soluzione di SMI per la gestione delle segnalazioni whistleblowing
5 Febbraio 2025

Provisioning: dal significato alla scelta, la guida nel 2024

Il provisioning rappresenta una componente essenziale per la gestione delle infrastrutture IT moderne. Si tratta di un processo fondamentale che consente di configurare e rendere disponibili le risorse tecnologiche necessarie a supportare le attività di un’organizzazione, garantendo efficienza, sicurezza e scalabilità. In questo articolo cerchiamo di esplorare il significato di questo processo, i suoi diversi tipi e livelli e gli aspetti da considerare nella scelta di uno strumento adeguato per ottimizzare questa fase cruciale nella gestione IT.

Cos'è il provisioning?

Il provisioning, in un contesto di ambienti IT aziendali, rappresenta il processo attraverso cui vengono preparate e rese disponibili le risorse tecnologiche necessarie a supportare le operation di un’organizzazione. Nel provisioning rientra una vasta gamma di componenti, come hardware, reti, macchine virtuali, applicazioni, unità storage e sistemi edge.
L’obiettivo del provisioning è, di fatto, garantire che queste risorse siano pronte all’uso e accessibili esclusivamente agli utenti autorizzati: questo significa che stiamo parlando di un processo che rappresenta uno dei primi e più critici passi nel ciclo di vita delle infrastrutture IT.

A differenza della configurazione, che è il processo successivo e si concentra sull’adattamento delle risorse ai requisiti specifici dell’organizzazione o degli utenti, il provisioning si occupa di creare le basi per l’utilizzo delle tecnologie.
Per questo, nell’ambito del provisioning troviamo attività come l’allocazione di server, la connessione dei dispositivi di rete e la configurazione iniziale di ambienti virtuali o applicativi. In termini più generali, il provisioning può essere inteso come l’atto di fornire o rendere qualcosa disponibile, un concetto che in ambito IT si traduce in una gestione oculata e pianificata delle risorse tecnologiche.

L’importanza del provisioning risiede nella sua capacità di garantire efficienza, sicurezza e scalabilità. Un provisioning efficace permette alle aziende di ottimizzare l’uso delle risorse IT, evitando sprechi e garantendo che ogni componente funzioni in modo coordinato all’interno di un sistema complesso. Inoltre, un provisioning ben eseguito è essenziale per mantenere la sicurezza dell’infrastruttura, assicurandosi che solo gli utenti autorizzati possano accedere alle risorse.

Il provisioning si applica in vari ambiti, tra cui grid computing, server, storage e applicazioni, evidenziando la sua natura trasversale. Ogni risorsa IT, prima di essere operativa e utilizzabile, deve attraversare questa fase. Una volta completato il processo di provisioning, è possibile passare al processo successivo, vale a dire quello di configurazione, nel quale le risorse vengono personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche dell’organizzazione.
L’ultimo passaggio, infine, è quello nel quale le risorse vengono gestite e mantenute durante il loro ciclo di vita per assicurare che restino performanti e allineate agli obiettivi aziendali.

Tipi di provisioning

Come abbiamo accennato all’inizio, per garantire il funzionamento ottimale degli ambienti IT, è fondamentale che tutte le loro componenti siano configurate e rese disponibili in modo adeguato. Il provisioning rappresenta una fase chiave in questo processo, poiché consente di mettere a disposizione risorse e servizi tecnologici in base alle esigenze operative.
Cerchiamo dunque di analizzare i principali tipi di provisioning, ognuno con le proprie caratteristiche e obiettivi.

Server provisioning

Il server provisioning riguarda l’allestimento e la configurazione di server fisici o virtuali affinché siano pronti a svolgere i compiti richiesti. I server possono essere di vario tipo, tra cui file server, web server, application server e policy server, ognuno progettato per una specifica funzione aziendale. Questo processo inizia con la definizione dello scopo del server e delle risorse necessarie, sia hardware che software, per supportare le sue operation.

Durante il provisioning, il team IT si occupa di configurare l’hardware del server, installare il sistema operativo e implementare le applicazioni o i middleware richiesti. Ad esempio, un server web potrebbe richiedere l’installazione di un software specifico per la gestione dei siti web, mentre un file server potrebbe essere configurato per ottimizzare la gestione e la condivisione dei documenti. Questo tipo di provisioning è cruciale per garantire che le risorse server siano allineate con le esigenze aziendali e pronte per l’integrazione con altre componenti dell’infrastruttura IT.

Network provisioning

Il network provisioning consiste nel configurare i componenti di rete, come router, switch, firewall e punti di accesso, per creare un’infrastruttura che consenta la comunicazione tra dispositivi, server e utenti autorizzati. Questo processo è essenziale per garantire che la rete aziendale sia operativa, sicura e in grado di supportare il traffico dati richiesto dalle attività quotidiane.

Durante il provisioning, il team IT assegna indirizzi IP, definisce le regole di accesso per dispositivi e utenti e implementa misure di sicurezza come firewall e sistemi di crittografia. Inoltre, può essere necessario configurare reti virtuali o segmentare la rete per ottimizzare la sicurezza e le prestazioni. Ad esempio, in un ambiente aziendale, si potrebbe creare una rete separata per i dispositivi IoT, garantendo che questi non interferiscano con i sistemi principali. Il network provisioning non solo abilita la connettività, ma contribuisce anche a proteggere le informazioni aziendali da accessi non autorizzati.

Application provisioning

Il provisioning applicativo si focalizza sulla configurazione e distribuzione delle applicazioni necessarie per le attività operative e strategiche di un’organizzazione. Questo include la creazione di account utente, l’assegnazione di credenziali di accesso e l’implementazione di configurazioni personalizzate per adattare le applicazioni alle esigenze di specifici dipartimenti o ruoli aziendali.

Oltre alla distribuzione iniziale, il provisioning delle applicazioni comprende la gestione continua delle stesse, come l’aggiornamento delle versioni, la risoluzione di eventuali problemi e l’ottimizzazione delle prestazioni. Ad esempio, un team di vendita potrebbe richiedere un CRM personalizzato con accesso a dati specifici, mentre un team di sviluppo software potrebbe necessitare di ambienti applicativi dedicati. Questo processo assicura che le applicazioni siano pienamente operative e pronte per supportare le attività aziendali.

User provisioning

Il provisioning degli utenti, noto anche come account provisioning, è il processo di creazione, modifica o eliminazione di account utente all’interno di un’organizzazione. Questo aspetto è strettamente collegato alla gestione delle identità, garantendo che ogni utente abbia accesso solo alle risorse pertinenti alle proprie mansioni. L’accesso è spesso regolato tramite modelli come il Role-Based Access Control (RBAC), che assegna permessi specifici in base al ruolo dell’utente.

Il provisioning degli utenti è un elemento critico durante l’onboarding di nuovi dipendenti, consentendo loro di accedere rapidamente agli strumenti e alle risorse necessarie. Allo stesso tempo, il deprovisioning, che avviene quando un dipendente lascia l’azienda, revoca tutti gli accessi per proteggere le informazioni sensibili. Ad esempio, un dipendente di un reparto finanziario potrebbe avere accesso a specifiche applicazioni per la gestione dei conti aziendali, ma non ai dati di altri dipartimenti. Questo tipo di provisioning garantisce non solo l’efficienza operativa, ma anche la sicurezza dell’intero ambiente IT.

Cloud provisioning

Il cloud provisioning riguarda la configurazione e la gestione delle risorse necessarie per supportare un ambiente di cloud computing. Questo processo comprende la creazione dell’infrastruttura di base, come la virtualizzazione, il networking e lo storage, e la distribuzione di risorse cloud-based, applicazioni e servizi.

Un aspetto fondamentale del cloud provisioning è l’ottimizzazione dei costi. La gestione inadeguata delle risorse cloud può portare a spese impreviste, come l’overprovisioning, in cui vengono allocate risorse non necessarie. Ad esempio, un’azienda che utilizza piattaforme SaaS potrebbe configurare le risorse cloud per garantire che gli utenti abbiano accesso solo alle funzionalità necessarie, riducendo gli sprechi. Inoltre, strumenti di automazione possono essere utilizzati per monitorare e regolare l’utilizzo delle risorse, garantendo un’efficienza operativa continua.

I livelli di provisioning

Oltre a comprendere i diversi tipi di provisioning, è fondamentale considerare i livelli di provisioning, che delineano le fasi successive per la gestione e l’implementazione delle risorse IT. Questi livelli rappresentano una sequenza di passaggi necessari per configurare, rendere operativo e mantenere un sistema IT. Ogni livello si basa sul precedente, garantendo un approccio strutturato e scalabile. Ecco i principali livelli di provisioning:

Logical provisioning

Il provisioning logico è il primo livello e si concentra sulla creazione di una rappresentazione logica di una risorsa IT. In pratica, ciò avviene definendo le proprietà e le impostazioni della risorsa in un file di configurazione. Questo file funge da guida per i passaggi successivi, descrivendo come la risorsa deve essere configurata e utilizzata.

Ad esempio, nel caso di un server virtuale, il provisioning logico potrebbe includere la definizione delle specifiche di memoria, CPU e storage necessarie, oltre ai protocolli di rete. Questo livello permette di pianificare accuratamente l’allocazione delle risorse e garantisce che le fasi successive si basino su una configurazione coerente e ben documentata.

Physical provisioning

Il provisioning fisico rappresenta il secondo livello ed è dedicato alla configurazione materiale delle risorse IT. Questo include l’installazione e la messa in funzione di componenti hardware, come server, dispositivi di rete o sistemi di storage, seguendo le specifiche indicate nel file di configurazione creato nel provisioning logico.

Nel caso di un server fisico, il provisioning fisico può prevedere l’assemblaggio dell’hardware, il collegamento ai sistemi di rete e la verifica della disponibilità fisica delle risorse necessarie. Questo livello è cruciale per garantire che le risorse IT siano pronte per la configurazione successiva e integrate correttamente nell’infrastruttura aziendale.

Functional provisioning

Il provisioning funzionale si concentra sulla configurazione delle risorse IT per renderle operative e disponibili per l’uso. Questo livello include l’installazione di sistemi operativi, applicazioni e servizi richiesti, oltre alla configurazione di impostazioni specifiche in base alle esigenze dell’organizzazione.

Ad esempio, in un ambiente server, il provisioning funzionale potrebbe includere l’installazione di un sistema operativo Linux, la configurazione di un software di gestione dei database e l’impostazione di parametri di sicurezza. Questo livello consente di trasformare le risorse configurate nei passaggi precedenti in strumenti effettivamente utilizzabili, pronti a supportare le operazioni aziendali.

Operational provisioning

Il provisioning operativo è l’ultimo livello e riguarda la gestione continua delle risorse IT per garantire prestazioni, sicurezza e affidabilità. Questo include attività come il monitoraggio delle prestazioni, la gestione dei backup, l’applicazione di aggiornamenti di sicurezza e la risoluzione dei problemi.

Ad esempio, per un server già configurato, il provisioning operativo prevede il monitoraggio del suo utilizzo, l’implementazione di patch di sicurezza per proteggere i dati sensibili e la gestione di eventuali guasti hardware o software. Questo livello è essenziale per mantenere l’efficienza e la continuità operativa delle risorse IT nel tempo.

Come accennato, i livelli di provisioning non operano in modo isolato, ma si basano uno sull’altro per garantire un processo coerente e strutturato. Non è possibile, ad esempio, iniziare il provisioning funzionale senza aver completato il provisioning logico e fisico. Questo approccio gerarchico assicura che ogni risorsa IT sia preparata e gestita in modo adeguato, dalla pianificazione iniziale fino alla gestione operativa continua, offrendo un supporto solido alle esigenze tecnologiche delle organizzazioni.

Provisioning automatizzato o provisioning manuale?

Il provisioning, come processo per configurare e rendere disponibili le risorse IT, può essere realizzato con metodi diversi. Ogni approccio ha caratteristiche specifiche che lo rendono adatto a determinati contesti, ma in generale, le differenze principali riguardano il livello di intervento umano richiesto e il grado di automazione del processo. Vediamoli insieme.

Provisioning manuale

Il provisioning manuale rappresenta l’approccio più tradizionale e semplice. In questo caso, ogni risorsa IT viene configurata e attivata manualmente dai responsabili IT. Questo metodo è considerato altamente flessibile, poiché consente di personalizzare ogni configurazione in base alle specifiche necessità. Tuttavia, la sua natura interamente manuale lo rende un processo lungo, soggetto a errori umani e non scalabile per ambienti IT complessi o di grandi dimensioni.

Ad esempio, configurare manualmente un server potrebbe richiedere la creazione individuale di account utente, l’installazione di applicazioni e la definizione di parametri di sicurezza uno alla volta. Questo metodo, pur garantendo un controllo dettagliato, può rallentare significativamente il time-to-market delle risorse e introdurre errori che potrebbero compromettere la sicurezza o le prestazioni.

Provisioning automatizzato

Il provisioning automatizzato sfrutta software e strumenti specifici per configurare e attivare le risorse IT in modo automatico. Questo metodo è progettato per ridurre al minimo l’intervento umano, aumentando la velocità e l’efficienza del processo. Grazie all’automazione, si riducono anche i rischi di errore, poiché i processi seguono regole e script predefiniti che garantiscono uniformità e precisione.

Ad esempio, in un ambiente cloud, il provisioning automatizzato potrebbe configurare automaticamente macchine virtuali, assegnare risorse di rete e installare applicazioni in pochi minuti, rispetto alle ore richieste dal metodo manuale. Sebbene possa essere leggermente meno flessibile rispetto al provisioning manuale, l’automazione rappresenta una scelta preferibile per ambienti IT dinamici, dove velocità, scalabilità e precisione sono prioritarie.

Provisioning self-service

Il provisioning self-service permette agli utenti finali di configurare e attivare autonomamente le risorse IT senza dover passare attraverso il reparto IT. Questo approccio è progettato per essere intuitivo e user-friendly, riducendo i tempi di attesa e aumentando l’autonomia degli utenti. Tuttavia, questa metodologia presenta potenziali rischi, in particolare in termini di sicurezza, poiché un utilizzo non regolamentato può portare a errori o configurazioni inadeguate.

Ad esempio, un dipendente potrebbe utilizzare una piattaforma self-service per creare un ambiente di sviluppo personale nel cloud, scegliendo tra opzioni preconfigurate messe a disposizione dall’azienda. Sebbene sia un metodo conveniente, richiede politiche di sicurezza e governance ben definite per prevenire abusi o vulnerabilità.

I Vantaggi del provisioning automatizzato

Il provisioning automatizzato rappresenta un’evoluzione fondamentale nella gestione delle risorse IT, soprattutto in un contesto di crescente complessità delle infrastrutture e di necessità di tempi di risposta rapidi. A differenza del provisioning manuale, che richiede un intervento umano dettagliato e spesso ripetitivo, e del provisioning self-service, che può esporre a rischi di sicurezza, l’automazione offre un equilibrio tra efficienza, affidabilità e sicurezza. Vediamone i vantaggi.

Maggiore efficienza e velocità

L’automazione nel provisioning consente di configurare e attivare risorse IT in modo significativamente più rapido rispetto ai metodi tradizionali. Grazie all’uso di modelli predefiniti e procedure automatizzate, le organizzazioni possono ridurre i tempi di setup e accelerare il time-to-market di nuovi servizi o infrastrutture. Questo vantaggio è particolarmente rilevante in ambienti dinamici, dove le esigenze possono cambiare rapidamente e richiedere risposte tempestive.

Ad esempio, con l’uso di tecnologie come Infrastructure as Code (IaC), tutte le specifiche e i requisiti di provisioning vengono archiviati in file di configurazione. L’ambiente desiderato può essere replicato con precisione ogni volta, semplicemente eseguendo uno script. Questo elimina la necessità di ripetere manualmente ogni passo e garantisce uniformità nelle configurazioni.

Riduzione degli errori

Uno dei principali vantaggi del provisioning automatizzato è la drastica riduzione degli errori umani. Nei processi manuali, ogni configurazione rappresenta un potenziale punto critico per errori, come impostazioni errate o passi dimenticati. L’automazione elimina queste vulnerabilità, seguendo un approccio standardizzato e privo di ambiguità.

Questo livello di precisione non solo minimizza il tempo speso per risolvere problemi o analizzare cause di malfunzionamenti, ma evita anche interruzioni operative che potrebbero influire negativamente sulle attività aziendali. Inoltre, riducendo le possibilità di configurazioni errate, l’automazione contribuisce a prevenire disservizi che potrebbero impattare clienti, utenti o partner.

Scalabilità e coerenza delle infrastrutture

L’automazione consente di scalare facilmente le risorse IT, mantenendo al contempo una coerenza nelle configurazioni. Questo è particolarmente importante per aziende che operano su larga scala o in ambienti cloud, dove è necessario gestire un numero elevato di risorse in modo simultaneo. Grazie al provisioning automatizzato, è possibile replicare ambienti complessi con la certezza che le configurazioni saranno identiche, indipendentemente dalla quantità di risorse coinvolte.

Ad esempio, se un’azienda necessita di configurare rapidamente un gruppo di server virtuali per supportare un progetto, l’automazione consente di replicare esattamente la configurazione richiesta su tutti i server, evitando discrepanze tra le diverse istanze.

Migliore sicurezza e controllo

Il provisioning automatizzato migliora significativamente la sicurezza delle infrastrutture IT. Automatizzando i processi, è possibile applicare regole di accesso e configurazioni di sicurezza in modo uniforme, riducendo i rischi associati a configurazioni non standardizzate o ad-hoc. Inoltre, l’automazione rende più facile controllare chi ha accesso a quali risorse, prevenendo accessi non autorizzati o malevoli.

Ad esempio, un sistema automatizzato può garantire che solo utenti autorizzati abbiano accesso a risorse sensibili e che tutte le configurazioni rispettino le policy aziendali. Questo non solo protegge i dati aziendali, ma riduce anche la vulnerabilità a cyber attacchi e violazioni.

Riduzione di costi ed effort

Un altro vantaggio chiave del provisioning automatizzato è il risparmio di tempo e risorse. Automatizzando i processi di provisioning e deprovisioning, il team IT può dedicare meno tempo a compiti ripetitivi e concentrarsi su attività strategiche. Inoltre, l’efficienza operativa garantita dall’automazione riduce i costi associati a errori, manutenzione e interruzioni.

Ad esempio, un’azienda può automatizzare la gestione delle risorse cloud, ottimizzando l’uso delle risorse e prevenendo sprechi, come l’overprovisioning. Questo si traduce in un ritorno sull’investimento più elevato e in una gestione più sostenibile delle infrastrutture IT.

Cosa valutare in uno strumento di provisioning: guida alla scelta

La scelta di un tool per il provisioning è fondamentale per garantire una gestione efficace delle risorse IT, con un focus su efficienza, sicurezza e scalabilità. Vista la varietà di opzioni disponibili, è importante valutare attentamente le necessità aziendali e le caratteristiche dello strumento per individuare quello più adatto.

Un aspetto imprescindibile è la sicurezza. I migliori tool di provisioning offrono funzionalità avanzate per proteggere i dati e le infrastrutture, come il controllo degli accessi basato sui ruoli (RBAC), che garantisce che solo gli utenti autorizzati possano accedere o configurare le risorse. Inoltre, l’implementazione di politiche di sicurezza automatizzate e l’integrazione di sistemi di autenticazione a più fattori (MFA) sono essenziali per prevenire accessi non autorizzati. È importante anche che il tool supporti la crittografia dei dati, sia durante il trasferimento che a riposo, per proteggere le informazioni sensibili.

Un’altra considerazione chiave riguarda la flessibilità del tool. Uno strumento efficace dovrebbe poter essere utilizzato in diversi contesti, come il provisioning di reti, applicazioni o risorse cloud, sia in ambienti pubblici che privati. La capacità di supportare una vasta gamma di casi d’uso consente di adattarsi facilmente alle esigenze in evoluzione dell’organizzazione. Inoltre, un buon tool dovrebbe essere compatibile con le soluzioni esistenti, evitando il rischio di un lock-in con un unico vendor e favorendo un’integrazione senza problemi con altri sistemi aziendali.

La semplicità d’uso è altrettanto importante. I tool più efficienti offrono interfacce intuitive e funzionalità self-service, che permettono agli utenti di configurare e ottimizzare le infrastrutture IT senza richiedere un intervento continuo da parte del team IT. Questa caratteristica non solo riduce il carico di lavoro per gli operatori, ma accelera anche i tempi di provisioning, rendendo le risorse disponibili più rapidamente.

Un altro elemento da considerare è la capacità del tool di ridurre la complessità operativa. I migliori strumenti combinano diverse funzionalità in una singola piattaforma, eliminando la necessità di utilizzare più tool per diverse fasi del provisioning. Questo approccio semplifica la gestione delle infrastrutture e migliora l’efficienza complessiva, riducendo i rischi di errori e disallineamenti.

Infine, un buon tool di provisioning dovrebbe basarsi su un approccio dichiarativo. Questo significa che gli amministratori possono definire lo stato desiderato delle risorse senza dover specificare ogni singolo comando necessario per raggiungerlo. Un approccio dichiarativo non solo semplifica il processo, ma garantisce che le configurazioni siano coerenti e ripetibili, indipendentemente dal numero di volte in cui il processo viene eseguito.

Provisioning: dal significato alla scelta, la guida nel 2024 ultima modifica: 2025-02-05T16:36:47+01:00 da Sara Comi

Altri articoli che potrebbero interessarti:

22 Dicembre 2023

Network management: cos’è e in cosa consiste

La configurazione e la gestione della rete aziendale sono da sempre argomenti cruciali nel contesto di una strategia IT, in cui convergono fattori come la performance, l’affidabilità e, soprattutto negli ultimi anni, la sicurezza dei sistemi e dei dati, conseguenza dell’evidente aumento delle minacce che cercano di sfruttare le vulnerabilità della rete in maniera sempre più sofisticata.
22 Novembre 2023

Virtualizzazione della Rete: cos’è, come funziona e le tipologie

La trasformazione digitale racchiude molteplici processi cui ogni tipo di azienda deve porre attenzione. Se il cloud computing è una delle più recenti e popolari, c’è un’altra tecnologia arrivata prima che ha migliorato l’operatività delle organizzazioni. Si tratta della virtualizzazione, che tramite la riproduzione virtuale della controparte fisica, semplifica la gestione operativa e assicura una serie di vantaggi in termini di efficacia e produttività, agevolando in tal modo la crescita delle imprese.